We all get used to our own personas, and we’re used to our own comfort zones, but, trust me, in order to live, we must keep daring. Cit. by Catherine Grant - Supergirl
Fonte immagine: Screen Rant |
Alla meravigliosa soglia dei 31 anni
sono cresciuta. E ho deciso di fare un salto oltre la mia comfort
zone. Voglio raggiungere i miei obiettivi e realizzare i miei
sogni. E come posso farlo se non ci provo davvero? Intanto, però,
ho ripreso a scrivere. E non è poco.
L’articolo nasce un po’ per caso.
Tutta colpa di Supergirl e di uno dei personaggi iconici della
serie: Cat Grant. Se non la conoscete, guardatevi
immediatamente la serie, merita anche solo per lei. La mitica Calista Flockhart è sempre simbolo di professionalità, sin da Ally
McBeal ci ha regalato immense emozioni e perle di saggezza da far
invidia a Mary Margaret di Once Upon a Time. No, da brava
telefilm addicted proprio non potevo esimermi dal citare anche la
splendida Biancaneve che di perle di questo tipo ne ha sfornate a
dozzine. Ma non è lei la protagonista dell’articolo di oggi e io
sto, letteralmente, perdendo il filo del discorso e andando un po’
a casaccio. È normale? Sì, lo è. È il classico esempio di chi
dalla comfort zone non ne vuole sapere di uscire e si rintana in voli
pindarici e frasi senza né capo né coda.
Ma voglio cambiare, no? E allora è
il momento di darsi da fare. Facciamo un passo indietro e partiamo
dall'inizio. Perché questo articolo? Dove voglio andare a parare?
Come accennato nel primo paragrafo,
si tratta del primo di una eterna, si spera, rubrica basata
sull’incrocio tra la psicologia e le serie tv. Ossia, che
cosa ci insegnano i telefilm? Cosa possiamo imparare e mettere in
pratica nella vita di tutti i giorni? Oggi voglio iniziare proprio
con la frase che mi ha dato una scossa, quelle parole dirette che Cat
Grant dice a Kara Danvers ma che io mi sono sentita arrivare come
fossero pugni nello stomaco. È ora di crescere, Silvia, e questo non
vuol dire dimenticare chi sei. Sarò sempre un’amante del divano e
dei libri, divorerò sempre episodi su episodi, ma lo farò con la
consapevolezza che posso fare qualcosa di grande e di utile. Per me
stessa in primis, ma anche per voi che spero mi accompagnerete in
questa nuova avventura.
Comfort Zone: perché è bene uscirne
Prima di consigliarvi quali sono i
passi giusti da seguire per uscire dalla comfort zone, è
fondamentale capire di che cosa stiamo parlando. La comfort zone è
uno spazio psicologico dove ogni attività e comportamento si
adattano a una modello di abitudini atte a ridurre al minimo lo
stress. Fornisce uno stato di sicurezza mentale dove rifugiarsi e
offre diversi benefici: felicità, poca ansia e stress ai minimi
livelli.
L’idea della comfort zone risale a
un classico esperimento di psicologia. Già nel 1908 due psicologi,
Robert M. Yerkes e John D. Dodson, hanno spiegato che
uno stato di relativo benessere crea un livello costante di
prestazioni. Al fine di ottimizzare queste prestazioni, però,
abbiamo bisogno di uno stato di relativa ansia, uno spazio in cui i
nostri livelli di stress sono leggermente superiori alla norma. Si
chiama ‘ansia ottimale’ e si trova appena fuori dalla nostra zona
di comfort.
L’ansia ottimale è il luogo in cui
la produttività e le prestazioni mentali raggiungono il loro picco.
Un aumento delle prestazioni e una maggiore produttività significano
riuscire a fare più cose. Quindi, ecco cosa succede quando usciamo
dalla nostra comfort zone.
-
miglioriamo la produttività
la comfort zone uccide la
produttività. Senza quella sensazione di disagio che scaturisce
dall'incombenza di scadenze e aspettative, tendiamo a fare il
minimo indispensabile per tirare avanti. Perdiamo unità e
l’ambizione di fare di più e non abbiamo la curiosità di imparare
cose nuove.
Spingendo i nostri confini al limite, possiamo fare di più e trovare persino modi più intelligenti di lavorare.
Spingendo i nostri confini al limite, possiamo fare di più e trovare persino modi più intelligenti di lavorare.
-
ci spingiamo verso i nostri limiti
una volta che si inizia a fare un
passo al di fuori della propria zona di comfort, diventa più facile
gestirsi nel tempo. Ci si abitua a questo nuovo tipo di ansia
ottimale, il disagio produttivo, come viene definito, diventa
un’abitudine e ci porta a spingerci oltre i nostri limiti.
-
sfruttiamo la creatività
fare nuove esperienze,
l’apprendimento di nuove competenze, nuove idee a cui ispirarsi,
ecc. provare cose nuove può farci riflettere e ci ispirano a sfidare
i nostri vecchi pregiudizi. Un’esperienza positiva che deriva da un
disagio ci aiuta a vedere i problemi con una nuova luce e ad
affrontare le sfide future con un’energia fuori dal comune.
I benefici che si ottengono
dall'uscire dalla zona di comfort sono molti e tendono tutti
all’auto-miglioramento. Perché non provarci?
Come uscire dalla comfort zone: 3 + 1 passi da seguire
1. Affronta le tue paure ma fallo a piccoli passi
È uno dei modi migliori per superare
le paure e uscire dalla comfort zone. Quello che ci trattiene
nel nostro angolino di pace è spesso una paura intrinseca che non
riusciamo a vincere.
Se, per esempio, siamo nervosi per un
evento sociale che non ci sentiamo in grado di affrontare, diventa
difficile anche chiedere alle persone vicine a noi di aiutarci.
Prendendo la situazioni a piccoli passi, invece, possiamo farcela.
Iniziamo con il salutare e, se proprio facciamo fatica, possiamo
iniziare a chiacchierare con persone che non vediamo. Sto parlando di
internet e dei tantissimi forum e blog che popolano la rete.
Iscrivetevi a una community che rappresenti la vostra passione e
cominciate a presentarvi e a chiacchierare con gli utenti. Dopo un
po’ vi verrà più facile fare il passo successive: vedersi di
persona.
Quindi, per prima cosa è necessario
identificare la paura che ci blocca. Poi creiamo un piano che elenchi
alcuni piccoli passaggi da adottare per ridurre gradualmente la
nostra sensazione di disagio.
2. Prova qualcosa di strano
Un modo per allontanarsi dalla
comfort zone è fare qualcosa di nuovo. Grazie, Capitan Ovvio,
qualcosa di meno scontato? Certo, l’opzione più interessante
potrebbe essere pensare di fare qualcosa di strano. Sì, esatto.
Qualcosa di strano.
Se scegliamo la novità saremo più
indicati a scegliere qualcosa che sia in linea con la nostra
personalità. Quindi le nostre esperienze risultano limitate. Invece,
optare per qualcosa che non ci appartiene sì, ci fa uscire
lentamente da quella calda e accogliente coperta di Linus che, con il
tempo, diventerà ogni giorno sempre più soffocante. Cercate di fare
qualcosa che le persone che vi conoscono non penserebbero mai di
vedervi fare!
3. Fai nuove conoscenze
Questo ci esporrà a nuove
esperienze, opinioni e interessi. E non si tratta solo di incontrare
nuove persone. Provate a leggere la biografia di qualcuno di cui non
sapete nulla. Potete anche leggere un libro di uno scrittore che non
avete mai letto prima, ecc. sono piccoli passi che però fanno tanto
e aggiungono un tassello alla volta verso la vostra nuova vita.
Dai una scossa al tuo stato emotivo!
Ci
sono tanti altri modi che possiamo fare nostri per darci la
famigerata scossa e uscire dalla comfort zone. Ve li ho riuniti in un
piccolo elenco per semplificarvi le cose e anche la vita.
-
ascoltate musica motivazionale
-
indirizzate il vostro corpo in atteggiamenti che vi facciano sembrare più sicuri
-
usate l’immaginazione. Chiudete gli occhi e visualizzate il dopo. Cercate di usare la fantasia per immaginare le vostre sensazioni ed emozioni; questo è un modo alternativo e più focalizzato del solito “andrà tutto bene” che ci ripetiamo. Se lo immaginiamo e riusciamo a vederlo, ci auto-convinceremo che sarà davvero così.
-
meditate. No, davvero. Meditate. È molto utile e, oltre a rilassarvi, vi darà una spinta super positiva a livello emotivo che durerà un paio di giorni almeno. Io personalmente ho deciso di puntare sulla Meditazione Mindfulness. Medito due volte al giorno: al mattino appena sveglia e la sera prima di andare a dormire. Non sono una professionista e non medito seguendo guide particolarmente specifiche né tanto meno ho fatto corsi. Semplicemente sto imparando a respirare meglio e a godere del momento presente. E sì, mi sento bene.
Se
volete qualche articolo più approfondito sulla meditazione, fatemelo
sapere nei commenti. Vedrò di accontentarvi e di darvi nozioni più
specifiche.
Conclusione
Cat
Grant ha ragione. Uscire dalla zona di
comfort non è solo necessario ma un bene per noi stessi.
Perché la paura di fallire e persino quella di riuscire, non può e
non deve condizionare le nostre vite. Se davvero vogliamo realizzare
i nostri sogni e farli diventare realtà, dobbiamo uscire da questo
stato apatico e decidere in quale direzione vogliamo andare.
E
voi siete ancora bloccati nella vostra comfort
zone o avete
già imboccato il primo passo per raggiungere i vostri obiettivi?
Avete altre perle telefilmesche da passarmi? Qual è stato il
personaggio che vi ha spinto a riflettere sulla vostra real life?
Insomma, facciamo conversazione, voglio sapere tutto ciò che avete
da dire! Forza, serie tv addicted, a rapporto!