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lunedì 21 gennaio 2019

#ipensieriinfinitiditibi 2.0

Posted by Tibi at 18:00 0 comments
Fonte immagine: Pixabay



Lo so, lo so. Ho saltato una settimana. Ehi, non è colpa mia! O meglio, lo è ma sono giustificata. La settimana scorsa mi sono dedicata al calendario editoriale. Ho così programmato i post fino a fine febbraio. Ora cosa mi dite, sono stata brava. Vero?

Scherzi a parte, oggi con #ipensieriinfinitiditibi parliamo di neve. Siamo in pieno inverno e quei magnifici fiocchi cominciano a fare capolino dappertutto. Tranne a Genova, ovviamente. Ma nel mentre spero di vedere ancora una volta quella dolce distesa bianca, entriamo nell'atmosfera.


La neve e il suo magnifico silenzio. Non ce n’è un altro che valga il nome di silenzio, oltre quello della neve sul tetto e sulla terra.
(Erri De Luca)

mercoledì 19 luglio 2017

Comfort zone, adesso basta! Come uscirne in 5 passaggi

Posted by Tibi at 18:27 0 comments
We all get used to our own personas, and we’re used to our own comfort zones, but, trust me, in order to live, we must keep daring. Cit. by Catherine Grant - Supergirl
cat gran supergirl comfort zone
Fonte immagine: Screen Rant
Questo è il primo articolo di una rubrica. Sì, la costanza sul blog non è sempre stata il mio forte ma ho preso la decisione di far crescere questo posticino. Deve diventare grande. Perché io per prima mi sono adagiata sulla mia comfort zone a causa della paura di crescere e, forse, anche di riuscire a fare qualcosa di buono.

Alla meravigliosa soglia dei 31 anni sono cresciuta. E ho deciso di fare un salto oltre la mia comfort zone. Voglio raggiungere i miei obiettivi e realizzare i miei sogni. E come posso farlo se non ci provo davvero? Intanto, però, ho ripreso a scrivere. E non è poco.

L’articolo nasce un po’ per caso. Tutta colpa di Supergirl e di uno dei personaggi iconici della serie: Cat Grant. Se non la conoscete, guardatevi immediatamente la serie, merita anche solo per lei. La mitica Calista Flockhart è sempre simbolo di professionalità, sin da Ally McBeal ci ha regalato immense emozioni e perle di saggezza da far invidia a Mary Margaret di Once Upon a Time. No, da brava telefilm addicted proprio non potevo esimermi dal citare anche la splendida Biancaneve che di perle di questo tipo ne ha sfornate a dozzine. Ma non è lei la protagonista dell’articolo di oggi e io sto, letteralmente, perdendo il filo del discorso e andando un po’ a casaccio. È normale? Sì, lo è. È il classico esempio di chi dalla comfort zone non ne vuole sapere di uscire e si rintana in voli pindarici e frasi senza né capo né coda.

Ma voglio cambiare, no? E allora è il momento di darsi da fare. Facciamo un passo indietro e partiamo dall'inizio. Perché questo articolo? Dove voglio andare a parare?

Come accennato nel primo paragrafo, si tratta del primo di una eterna, si spera, rubrica basata sull’incrocio tra la psicologia e le serie tv. Ossia, che cosa ci insegnano i telefilm? Cosa possiamo imparare e mettere in pratica nella vita di tutti i giorni? Oggi voglio iniziare proprio con la frase che mi ha dato una scossa, quelle parole dirette che Cat Grant dice a Kara Danvers ma che io mi sono sentita arrivare come fossero pugni nello stomaco. È ora di crescere, Silvia, e questo non vuol dire dimenticare chi sei. Sarò sempre un’amante del divano e dei libri, divorerò sempre episodi su episodi, ma lo farò con la consapevolezza che posso fare qualcosa di grande e di utile. Per me stessa in primis, ma anche per voi che spero mi accompagnerete in questa nuova avventura.

Comfort Zone: perché è bene uscirne

uscire dalla comfort zone

Prima di consigliarvi quali sono i passi giusti da seguire per uscire dalla comfort zone, è fondamentale capire di che cosa stiamo parlando. La comfort zone è uno spazio psicologico dove ogni attività e comportamento si adattano a una modello di abitudini atte a ridurre al minimo lo stress. Fornisce uno stato di sicurezza mentale dove rifugiarsi e offre diversi benefici: felicità, poca ansia e stress ai minimi livelli.

L’idea della comfort zone risale a un classico esperimento di psicologia. Già nel 1908 due psicologi, Robert M. Yerkes e John D. Dodson, hanno spiegato che uno stato di relativo benessere crea un livello costante di prestazioni. Al fine di ottimizzare queste prestazioni, però, abbiamo bisogno di uno stato di relativa ansia, uno spazio in cui i nostri livelli di stress sono leggermente superiori alla norma. Si chiama ‘ansia ottimale’ e si trova appena fuori dalla nostra zona di comfort.

L’ansia ottimale è il luogo in cui la produttività e le prestazioni mentali raggiungono il loro picco. Un aumento delle prestazioni e una maggiore produttività significano riuscire a fare più cose. Quindi, ecco cosa succede quando usciamo dalla nostra comfort zone.
  • miglioriamo la produttività
la comfort zone uccide la produttività. Senza quella sensazione di disagio che scaturisce dall'incombenza di scadenze e aspettative, tendiamo a fare il minimo indispensabile per tirare avanti. Perdiamo unità e l’ambizione di fare di più e non abbiamo la curiosità di imparare cose nuove.
Spingendo i nostri confini al limite, possiamo fare di più e trovare persino modi più intelligenti di lavorare.
  • ci spingiamo verso i nostri limiti
una volta che si inizia a fare un passo al di fuori della propria zona di comfort, diventa più facile gestirsi nel tempo. Ci si abitua a questo nuovo tipo di ansia ottimale, il disagio produttivo, come viene definito, diventa un’abitudine e ci porta a spingerci oltre i nostri limiti.
  • sfruttiamo la creatività
fare nuove esperienze, l’apprendimento di nuove competenze, nuove idee a cui ispirarsi, ecc. provare cose nuove può farci riflettere e ci ispirano a sfidare i nostri vecchi pregiudizi. Un’esperienza positiva che deriva da un disagio ci aiuta a vedere i problemi con una nuova luce e ad affrontare le sfide future con un’energia fuori dal comune.

I benefici che si ottengono dall'uscire dalla zona di comfort sono molti e tendono tutti all’auto-miglioramento. Perché non provarci?

Come uscire dalla comfort zone: 3 + 1 passi da seguire

1. Affronta le tue paure ma fallo a piccoli passi

come uscire dalla comfort zoneÈ uno dei modi migliori per superare le paure e uscire dalla comfort zone. Quello che ci trattiene nel nostro angolino di pace è spesso una paura intrinseca che non riusciamo a vincere.

Se, per esempio, siamo nervosi per un evento sociale che non ci sentiamo in grado di affrontare, diventa difficile anche chiedere alle persone vicine a noi di aiutarci. Prendendo la situazioni a piccoli passi, invece, possiamo farcela. Iniziamo con il salutare e, se proprio facciamo fatica, possiamo iniziare a chiacchierare con persone che non vediamo. Sto parlando di internet e dei tantissimi forum e blog che popolano la rete. Iscrivetevi a una community che rappresenti la vostra passione e cominciate a presentarvi e a chiacchierare con gli utenti. Dopo un po’ vi verrà più facile fare il passo successive: vedersi di persona.

Quindi, per prima cosa è necessario identificare la paura che ci blocca. Poi creiamo un piano che elenchi alcuni piccoli passaggi da adottare per ridurre gradualmente la nostra sensazione di disagio.

2. Prova qualcosa di strano

Un modo per allontanarsi dalla comfort zone è fare qualcosa di nuovo. Grazie, Capitan Ovvio, qualcosa di meno scontato? Certo, l’opzione più interessante potrebbe essere pensare di fare qualcosa di strano. Sì, esatto. Qualcosa di strano.

Se scegliamo la novità saremo più indicati a scegliere qualcosa che sia in linea con la nostra personalità. Quindi le nostre esperienze risultano limitate. Invece, optare per qualcosa che non ci appartiene sì, ci fa uscire lentamente da quella calda e accogliente coperta di Linus che, con il tempo, diventerà ogni giorno sempre più soffocante. Cercate di fare qualcosa che le persone che vi conoscono non penserebbero mai di vedervi fare!

3. Fai nuove conoscenze

Questo ci esporrà a nuove esperienze, opinioni e interessi. E non si tratta solo di incontrare nuove persone. Provate a leggere la biografia di qualcuno di cui non sapete nulla. Potete anche leggere un libro di uno scrittore che non avete mai letto prima, ecc. sono piccoli passi che però fanno tanto e aggiungono un tassello alla volta verso la vostra nuova vita.

Dai una scossa al tuo stato emotivo!

Ci sono tanti altri modi che possiamo fare nostri per darci la famigerata scossa e uscire dalla comfort zone. Ve li ho riuniti in un piccolo elenco per semplificarvi le cose e anche la vita.
  • ascoltate musica motivazionale
  • indirizzate il vostro corpo in atteggiamenti che vi facciano sembrare più sicuri
  • usate l’immaginazione. Chiudete gli occhi e visualizzate il dopo. Cercate di usare la fantasia per immaginare le vostre sensazioni ed emozioni; questo è un modo alternativo e più focalizzato del solito “andrà tutto bene” che ci ripetiamo. Se lo immaginiamo e riusciamo a vederlo, ci auto-convinceremo che sarà davvero così.
  • meditate. No, davvero. Meditate. È molto utile e, oltre a rilassarvi, vi darà una spinta super positiva a livello emotivo che durerà un paio di giorni almeno. Io personalmente ho deciso di puntare sulla Meditazione Mindfulness. Medito due volte al giorno: al mattino appena sveglia e la sera prima di andare a dormire. Non sono una professionista e non medito seguendo guide particolarmente specifiche né tanto meno ho fatto corsi. Semplicemente sto imparando a respirare meglio e a godere del momento presente. E sì, mi sento bene.
Se volete qualche articolo più approfondito sulla meditazione, fatemelo sapere nei commenti. Vedrò di accontentarvi e di darvi nozioni più specifiche.

Conclusione

Cat Grant ha ragione. Uscire dalla zona di comfort non è solo necessario ma un bene per noi stessi. Perché la paura di fallire e persino quella di riuscire, non può e non deve condizionare le nostre vite. Se davvero vogliamo realizzare i nostri sogni e farli diventare realtà, dobbiamo uscire da questo stato apatico e decidere in quale direzione vogliamo andare.

E voi siete ancora bloccati nella vostra comfort zone o avete già imboccato il primo passo per raggiungere i vostri obiettivi? Avete altre perle telefilmesche da passarmi? Qual è stato il personaggio che vi ha spinto a riflettere sulla vostra real life? Insomma, facciamo conversazione, voglio sapere tutto ciò che avete da dire! Forza, serie tv addicted, a rapporto!
 

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